Contratto 2019/21: firmato. Molte le novità, alcune sono molto attese (vedi i permessi per i docenti precari), altre sono propedeutiche al CCNI mobilità (vedi deroga al vincolo di trasferimento o punteggio aggiuntivo per i docenti tutor), altre ancora riguardano la parte economica.
Nella parte economica: tre le misure che porteranno degli aumenti nello stipendio mensile
Ultima tranche aumenti
Si tratta di poche decine di euro, perché il 95% era già stato erogato nel mese di dicembre 2022. L’aumento medio totale, derivante dal Contratto 2029/21 sarà di 124 euro. Per le Tabelle attendiamo la definitiva pubblicazione in gazzetta ufficiale.
Aumento RPD e CIA
Previsto un incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) per i docenti (circa 13 euro al mese) e un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA (in media 6 euro al mese).
Docenti e ATA in servizio nel 2022/23: arriva “una tantum” di 63 e 44 euro. Anche per i supplenti
Il contratto presenta un articolo “singolare”, sia perchè riguarda un emolumento che sarà erogato al personale docente e ATA “una tantum”, sia perché non è riferito a nessuna mansione particolare svolta.
L’emolumento spetta dunque al personale in servizio nell’anno scolastico 2022/23, anche con contratto a tempo determinato al 31 agosto 2023 o 30 giugno 2023.
Le cifre: 63,84 euro per i docenti e 44, 11 per il personale ATA.
“Ai docenti ed al personale ATA con contratto di lavoro a tempo indeterminato e con contratto di lavoro di durata annuale ovvero di durata sino al termine dell’attività didattica, in servizio nell’anno scolastico 2022-2023 è corrisposto un emolumento una tantum – non computato agli effetti di cui all’Art. 72 (Effetti dei nuovi stipendi)
– di Euro 63,84 per i docenti e di Euro 44,11 per il personale ATA.
Il personale con contratto di lavoro a tempo determinato di cui al comma 1 ha titolo a percepire l’emolumento una tantum di cui al medesimo comma 1 a condizione che il rapporto di lavoro sia iniziato entro il 31/12/2022 e non sia cessato anticipatamente.
Al personale con rapporto di lavoro a tempo parziale l’emolumento di cui al comma 1 è corrisposto in proporzione alla percentuale di part-time.”
Per vedere in busta paga gli aumenti dovremmo attendere forse già nello stipendio di marzo.