Nel decreto legge è previsto un piano di assunzioni che mira ad assegnare 56mila posti vacanti, di cui circa 19mila riguardanti il sostegno. Per quest’ultimo, grazie ad una norma ad hoc, solo per il prossimo anno scolastico 2023-24, gli insegnanti verranno selezionati dalle graduatorie provinciali di prima fascia o da elenchi aggiuntivi per coloro che si specializzano entro giugno. Questi insegnanti verranno assunti con un contratto a tempo determinato nella provincia in cui sono presenti in graduatoria e in caso di superamento del percorso annuale di formazione e prova, verranno immessi in ruolo. Il processo di valutazione includerà anche un membro esterno e una lezione simulata.
Questo piano straordinario si affianca ai 70mila ingressi previsti dal Pnrr per i quali è in corso una trattativa con Bruxelles Il ministero dell’Istruzione mira a bandire i concorsi, iniziando dalla fase transitoria prevista dal DL 36 del 2022, con una selezione da 30-35mila cattedre riservata a precari con tre anni di servizio o 24 Cfu. Entro giugno, si prevede di iniziare con la procedura. L’idea è di assegnare i rimanenti 25-30mila posti nel 2024 con un concorso aperto agli abilitati secondo la nuova procedura di abilitazione, che prevede laurea più 60 CFU. Tuttavia, per realizzare questo, è necessario varare il DPCM attuativo sull’abilitazione, ancora in attesa di approvazione.
La stessa bozza conferma lo spazio per 11mila insegnanti abilitati all’estero, che finiranno in coda alla prima fascia delle graduatorie provinciali con elenco aggiuntivo. Potranno ottenere una supplenza, ma in caso di riconoscimento del titolo, potranno aspirare a un altro contratto a tempo determinato e, successivamente, alla conferma in ruolo.